domenica 5 luglio 2009

Per un nuovo Socialismo

Care studentesse e cari studenti,
Matteo Marcucci mi ha inviato le righe che seguono con la preghiera di pubblicarle su questo Blog. Cosa che faccio volentieri, sperando che suscitino un dibattito sui temi del corso e della sociologia politica più in generale.

Buona lettura,
Vittorio

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Cari colleghi,
volevo segnalarvi questo interessante sito: http://www.homolaicus.com/politica/index.htm.
Sono una serie di articoli sull'attualità politica e quasi tutti fanno forte riferimento all'esigenza di un vero/nuovo socialismo.

Proprio a tal proposito, dalla lettura di questo: http://www.homolaicus.com/politica/ottimismo-pessimismo.htm mi sono nate una serie di riflessioni sulla nostra generazione e sul nostro modo di partecipare alla vita sociale, politica del contesto in cui viviamo. Se davvero, come alcune teorie sostengono, una forte partecipazione può destabilizzare il sistema politico-economico, credo veramente che la nostra generazione debba caricarsi la responsabilità di metterlo in crisi attraverso una presa di coscienza; la stessa di cui parlava Marx ma, stavolta, in senso più ampio: ormai a più di un secolo dalle parole di Marx, dobbiamo essere NOI ad allargare (oltre i confini della classe sociale) il concetto di coscienza a tutta l'umanità. Non più coscienza della classe operaia strumentale alla rivoluzione antiborghese, bensì una coscienza dell'umanità strumento di una rivoluzione anti-squilibrio economico, anti-razzista, anti-inquinamento, anti-crisi, anti-terrorismo. Mezzi, risorse, conoscenze, reti di relazione, scambi di idee e di culture non ci mancano, tecnologie e globalizzazione dovrebbero essere il nostro trampolino di lancio e non il nostro nemico!

Credete anche voi che il socialismo (con accurati adattamenti al contesto moderno) sia una via ancora valida per proporre un nuovo e sano modello di sviluppo? La nostra generazione è davvero così pessimista?

Matteo!

1 commento:

Pasqualino R. ha detto...

Trovo molto interessante il dibattito e concordo sull'idea che un nuovo socialismo "adattato" possa essere "una" delle terapie di cui ha bisogno la nostra società. Penso che il pessimismo dei giovani potrà essere combattuto solo "sperando" sulla prossima generazione, la quale resterà comunque, fortemente condizionata, dall'"inconsistenza" sociale dei loro predecessori.