giovedì 13 marzo 2008

It's the Economy, Stupid!

Non cambiamo tema, sui sondaggi c’è ancora molto da dire e spero che questo nuovo post non tronchi la discussione in corso. Aggiungiamo però altra carne al fuoco, parlando di soldi, lavoro e globalizzazione. Quando in campagna elettorale si toccano i temi economici, che poi sono quelli più gettonati da parte di tutti i protagonisti politici, si parla essenzialmente di ridurre le tasse, di recuperare risorse tramite la lotta all’evasione fiscale ed aumentare la produttività del lavoro e delle imprese. Non sempre le analisi proposte dalla maggior parte degli uomini politici, specie quelle esposte in televisione, possono definirsi ragionamenti compiuti e coerenti. Anche perché in campagna elettorale ci si esprime essenzialmente per slogan e battute, altrimenti il telespettatore si addormenta o cambia canale. Ma su questo tema torneremo un’altra volta.
Vi propongo allora la lettura di un articolo di uno dei più importanti (forse *il* più importante) e brillanti sociologi dell’economia che abbiamo oggi in Italia. Si tratta di Luciano Gallino, professore all’Università di Torino. Se fate un giro su Internet (ad esempio qui oppure qui) trovate la sua biografia e le sue opere.
Chi avrà la pazienza di leggere l’articolo vedrà in che modo opera il ragionamento sociologico a proposito degli argomenti prima menzionati. Vedrete all’opera quella capacità di analisi, basata su cifre e ricerche empiriche, che smonta il senso comune e porta la riflessione oltre le banalità che ci vengono propinate dai mass media (e da molti politici tramite i mass media). La lettura dell’articolo (e la discussione che spero ne seguirà) è quindi un’occasione per familiarizzare con questo modo controintuitivo di affrontare i problemi sociali, di mettere in relazione fenomeni economici, culturali, politici e tecnologici che sempre vanno considerati insieme se si vuole avere un quadro accurato e credibile della realtà sociale. Beh, buona lettura e buona riflessione.

1 commento:

Valentina Toto ha detto...

politica ed economia sono 2 paroline che spesso vengono usate insieme nel contesto di campagna elettorale e non solo...
A giusto notare come l'articolo sopra citato metta in evidenza come i numeri che compongono la nostra disastrata nazione siamo da allarme rosso, carattere che purtroppo rischia di andare a peggiorare...
Il malcontento economico è un dato di fatto in ogni contesto e non è molto difficile per il politico di turno agire su questo malcontento e promettere mare e monti...
si ha un bisogno così profondo in tal contesto di credere nella magia che non è difficile quindi approfittare:basta che si offra una illusione (se voteremo quel candidato manterrà le promesse:avremo meno tasse,meno disoccupazione,migliori contratti,risolleverà l'economia....)
in più la mente umana è attratta da ciò che è bello.perchè quindi non tenerne conto quando vogliamo portare gli altri dalla nostra parte?basta aggiungere un tocco di bellezza alle parole o agli slogan di turno costituita da slogan e poesie (la mente è spesso attratta dal chiasmo).
la categora a cui appartengono queste manovre è quella della diversione dell'attenzione:
Infatti, poichè l'attenzione umana non può concentrarsi che su pochi elementi alla volta, basta attirarla su qualcosa,spostandola contemporaneamente da ciò che si vuole tralasciare e il gioco è fatto.
ciò che viene elaborato dall'attenzione non sempre arriva alla consapevolezza!