venerdì 6 aprile 2012

A che servono i partiti

Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ha recentemente dichiarato che i partiti non servono più. Quhttp://www.blogger.com/img/blank.gifi trovate le parole precise del primo cittadino del capoluogo toscano. Renzi se la prende anche coi sindacati, incapaci a suo dire di rappresentare i lavoratori.

Più o meno nelle stesse ore è scoppiato il caso Lega Nord, con lo scandalo dell’uso (per ora solo presunto) distorto del denaro pubblico che lo Stato concede ai partiti a titolo di rimborso elettorale. Lo scandalo dei soldi della Lega, che ha portato alle dimissioni di Umberto Bossi, suo leader storico, segue quello che aveva interessato il tesoriere della Margherita, partito di centro-sinistra poi confluito nel PD.

Insomma, il vento che spira sui partiti non è proprio placido e all’orizzonte si profilano interventi legislativi (come al solito d’urgenza, vedi ad esempio quelli sulle mafie) volti a regolamentare la vita dei partiti.
A lezione abbiamo detto, affrontando le funzioni svolte dai partiti politici ed in particolare le trasformazioni delle campagne elettorali contemporanee, che i partiti hanno sempre più bisogno di soldi e sempre meno di militanti e che un partito senza finanziamento pubblico ha scarse possibilità di conquistare ampi consensi.

In che direzione, quindi, dovrebbero andare i provvedimenti legislativi che a gran voce in queste ore si invocano?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Gli intellettuali e gli studiosi (onesti) arrivano sempre prima dei magistrati, ma nessuno li ascolta. Essi però purtroppo non sono né santi e né eroi, e nemmeno lo vogliono diventare! Saluti - Pasqualino

Paolo ha detto...

Una nuova disciplina in materia di finanziamento pubblico ai partiti è assolutamente necessaria.Nelle elezioni del 2008 i partiti hanno speso circa 136 milioni, ma ne hanno incassati 503!
http://www.repubblica.it/static/popup/2012/tabelle/01.html Alla faccia del rimborso! La mia soluzione:
1.Fissare un parametro oggettivo nell'erogazione dei rimborsi elettorali.
2.Certificazione esterna dei bilanci dei partiti, al fine di garantirne la trasparenza e la libera accessibilità informativa ai cittadini. Una considerazione, poi,riguardo le dichiarazioni di Matteo Renzi. A mio avviso spesso si confonde il concetto di "rappresentanza", con quello di "rappresentatività". Come sosteneva Hans Kelsen la rappresentanza è solo una "fictio iuris", una finzione giuridica. La rappresentanza è un guscio vuoto senza la rappresentatività. Per Kelsen la rappresentatività è il grado di corrispondenza dell'attività dei rappresentatnti all'interesse dei rappresentati. Oggi i partititi continuano a svolgere la loro funzione di rappresentanza, ma manca il contenuto, cioè la rappresentatività!

Anonimo ha detto...

Completamente concorde con le parole del primo cittadino della città di Firenze.”Dove sono i partiti ?”Per meglio dire, esistono ma sono più che altro delle espressioni pure di marketing ,macina soldi, ed offrono sempre meno garanzie e servizi ai cittadini. Non posso non citare il caso della lega nord prendendone atto e assumendo io in primis una parte di colpa, perché penso che gli italiani meritino quel che hanno in termini di rappresentanti politici .Basti pensare che permettiamo che una persona come Renzo Bossi abbia la possibilità di acquistare titoli e laurea presso una delle migliori facoltà d’Europa se non del mondo ( svizzera)

La laurea di Renzo Bossi che hai pagato anche tu
07/04/2012 - Tutte le spese pazze della Lega Nord fra diplomi, auto di lusso e visite mediche
Chi ha pagato gli studi di Renzo Bossi? Il contribuente. E le parcelle dell’avvocato di Roberto Bossi? Sempre il contribuente. Così come i soldi dei cittadini avrebbero pagato le automobili di lusso per scorrazzare in libertà e come è ormai noto, le ristrutturazioni della casa di Rosi Mauro, e gli studi, privati, per la “Nera” segretaria del sindacato della Padania.

BANCOMAT VIA BELLERIO - Istruzione di gran lusso acquistata a caro prezzo in un’università svizzera, con i soldi di tutti. Il Corriere della Sera esce in prima pagina sulle nuove, devastanti rivelazioni sull’inchiesta che ha intrappolato la Lega Nord e i suoi leader storici. Con i denari del rimborso elettorale, dunque del contribuente, Via Bellerio era diventata un vero e proprio bancomat per i desiderata degli esponenti del “cerchio magico”, i fedelissimi del Senatùr: e chissà che la definizione non venga dalle pratiche occultiste che la moglie di Bossi faceva nel suo sottoscala. E c’è, manco a dirlo, una tangente finita proprio in tasca ad Umberto Bossi.

+ provvedimenti da prendere,secondo il mio parere :
maggiore trasparenza su erogazione di denaro ai partiti, e documentazione cristallina su come questi vengono spesi . Insomma, più coinvolgimento partito-cittadino.
DISTINTI SALUTI MATTEO

Daniele ha detto...

Leggo un po di incoerenza nelle parole di Renzi. Prendendo in considerazione la corrente interna al PD, i Rottamatori, mi pongo un dubbio: se i partiti non servono perché si propone come leader di un partito? Sarà solo propaganda?

A mio parere il rimborso elettorale risulta indispensabile sia per far crescere e mantenere in vita i partiti più piccoli, sia per evitare collusione e corruzione da parte dei grandi interessi economici nei confronti dei partiti più grandi.

I provvedimenti legislativi dovrebbero riguardare:

- L'obbligo di certificare il bilancio un organo esterno come la Corte dei Conti, così oltre ad una maggiore trasparenza si potrebbe ridurre il riciclaggio di denaro "sporco", anche se in Italia "Facta lex inventa fraus". In ogni caso sembra si stiano muovendo proprio in questa direzione.

- La riduzione del rimborso elettorale da 5€ a 2€, compensandola con la possibilità di destinare il 5, 6, 8 per mille dell'imposta sul reddito al finanziamento di partiti. E secondo il principio di causa-effetto lo Stato risparmierà ed i partiti promuoveranno sicuramente il loro 8x1000 quando vedranno ridursi il rimborso per voto.

- L'abrogazione dell'ennesima legge "scandalo" del 2006 che prevede l’erogazione dei fondi per tutti e cinque gli anni di legislatura, indipendentemente dalla sua durata effettiva. Infatti con la crisi politica del 2008, i partiti percepiscono contemporaneamente i fondi della XV e della XVI Legislatura.

Saluti - Daniele